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Dal genere melodico a quello Beat


Nilla Pizzi e Domenico Modugno Dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale, che segnarono profonde ferite in tutta Europa, si cominciava seppur timidamente a rialzarsi. Gli Italiani si avvicinarono sempre più al mondo della Canzone, grazie soprattutto alla diffusione della radio che faceva ascoltare i successi del Festival di Napoli e di Sanremo. La musica di allora era rappresentata per lo più da cantanti neo-melodici "strappalacrime" e da Cantanti Sentimentali come Nilla Pizzi, Claudio Villa e Luciano Tajoli.
A cavallo tra gli anni 50' e 60' iniziò un nuovo filone, quello degli urlatori, ovvero interpreti con voci belle potenti, in grado di catturare l' attenzione fin dai primi versi. A fare da apripista a questo nuovo modo di cantare è stato Domenico Modugno che con il suo travolgente "Volare" fu accolto con un' ovazione anche nelle Americhe. Sulla scia di tale successo si aggiunsero altri "urlatori": Tony Dallara, Joe Sentieri, Betty Curtis e i più energici Adriano Celentano e Little Tony. Quest' ultimi riuscirono a far breccia sui giovani che rimanevano estasiati anche per il loro modo di esibirsi, non più composto ma scatenato che richiamava il rock 'n' roll del grande Elvis.

Le novità non finirono e a metà degli anni 60' arrivò anche in Italia il genere Beat. I principali fautori di questa rivoluzione musicale sono stati: Ricky Maiocchi, Caterina Caselli, Rita Pavone e Patty Pravo soprannominata la "ragazza del Piper" dato che si esibiva al Piper , il locale simbolo della movida romana.
Si diede vita anche a un nuovo fenomeno, quello dei complessi beat che "sfornava" un tipo di musica battuta che andava dal rock and roll al rhythm and blues.
Ad animare i festini, bastava una stanza per ballare, un giradischi e i meravigliosi 45 giri in vinile dei Giganti, I Corvi, I Rokes, ma anche i dischi con i pezzi lenti dei Pooh e dei Camaleoni, solo per citarne alcuni.

Patty Pravo insieme a  complessi Beat del periodo (Camaleonti, Rokes e Giganti)